Introduzione alle luci sismiche
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di Massimo Silvestri max.silve@libero.it
1. Introduzione
A volte, in concomitanza di forti terremoti, viene riferito (dai testimoni scampati al disastro) di misteriose luci osservate in cielo durante l’abbattersi del sisma.Queste particolari luminescenze prendono il nome di luci sismiche (EarthQuake Light - EQL). Le EQL non accompagnano costantemente i terremoti, e ciò ha fatto si che questo particolare fenomeno fosse per molto tempo rigettato nell’aneddotica popolare.Non c’è quindi da stupirsi se inizialmente alcuni ricercatori definirono questo enigma un "capitolo oscuro della sismologia ".Col tempo si osservò che tali fenomeni luminosi si manifestavano durante quei terremoti particolarmente violenti, con magnitudo superiore al 6° grado.Analizzando uno dei primi cataloghi stilati sulle EQL avvenute nel mondo (1979), si è osservato che il maggior numero di manifestazioni luminose avvengono con scosse di magnitudo (M) uguale o superiore a 7, diminuiscono a pochi casi nel range tra 6 e 7, per poi sparire completamente al di sotto di M = 5
Dal punto di vista morfologico, le EQL possono assumere le forme più svariate: dai semplici lampi o baleni, alle colonne e travi infuocate, dai vortici luminosi ai globi di luce, o semplicemente fiamme e fiammelle viste fuoriuscire dal suolo.La distribuzione temporale del fenomeno rispetto al verificarsi del sisma è variabile e dipende dal tipo di luminescenza presa in esame, infatti vedremo in seguito che lampi, bagliori e luci diffuse tendono ad apparire maggiormente prima ed in misura minore durante il sisma, mentre i globi, le colonne e le travi infuocate (forse colonne e travi possono essere equiparate al medesimo tipo di fenomeno, con la differenza che il primo ha l’asse del corpo verticale rispetto al suolo, mentre il secondo è orizzontale) si palesano maggiormente durante la scossa, in misura minore prima, per poi ridursi notevolmente dopo.Le fiamme, fiammelle, fumo e densi vapori si presentano contemporaneamente e di seguito al sisma e in misura minima lo precedono. Queste differenze nei tempi di apparizione possono essere imputabili alla diversa natura di formazione e di costituzione, di ciò che noi genericamente accomuniamo sotto il nome di luce sismica.Per quanto riguarda i colori assunti dalle EQL, queste variano a seconda del tipo di luce presa in esame.Generalizzando si può affermare che per lampi e baleni la colorazione assunta è quella tipica dei normali fulmini temporaleschi (blu chiaro e bianco), mentre globi, travi e colonne (comunemente indicate col termine "infuocate") vanno dal rosso cupo al giallo, alle luci diffuse viene abbinato il colore rossastro mentre per le nebbie luminescenti il bianco.Anche l’intensità di queste luci varia da caso a caso e dal tipo di EQL preso in esame, dalle tenui fiammelle viste librarsi sopra al terreno a lampi e bagliori tanto intensi da illuminare a giorno le località coinvolte dal sisma, come accaduto durante il rovinoso terremoto di Tangshan (M 7.8) in Cina, il 28 Luglio 1976. Il cielo fu illuminato a giorno, da bagliori e lampi talmente intensi da svegliare la popolazione e indurre qualcuno a ritenere che fosse stata accesa la luce nella camera da letto. Le EQL furono osservate anche a 325 km di distanza dalla zona epicentrale [2].In passato l’uomo osservò con molta attenzione quei mutamenti ambientali anche impercettibili, determinati dagli avvenimenti incombenti, onde avere la possibilità di prevedere e quindi limitare i danni prodotti dal terremoto. Allora, più che al giorno d’oggi (dove si demanda tutto alle macchine e alla tecnologia), vennero osservati e tramandati quei racconti di luci e bagliori diffusi che precedevano l’arrivo del sisma e che generarono quell’aneddotica popolare che solo in questi ultimi decenni abbiamo iniziato ad accettare per vera.
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Arriviamo al rovinoso terremoto di Ognissanti del primo novembre 1755, che distrusse e cancellò completamente Lisbona, con scosse e maremoti e causando la morte di migliaia di persone. Questo fatto suscitò grande scalpore e incentivò gli illuministi europei a studiare questa distruttiva forza della natura; ciò permise la raccolta di parecchie informazioni sia sul fenomeno in sé, che su gli effetti collaterali prodotti.Uno fra tutti fu Immanuel Kant (1724-1804), filosofo tedesco che a seguito di questi fatti incominciò ad interessarsene e col tempo pubblicò tre opere straordinarie.Kant riferisce che mentre Lisbona era rasa al suolo, le acque di sorgenti, laghi e fiumi posti in luoghi a notevole distanza dalla città portoghese (Svizzera, Svezia, Norvegia), furono scossi in maniera maggiore di quanto solitamente si era soliti vederli durante una tempesta e di contro il clima era calmo e tranquillo. Le acque del lago Neuchatel e quelle di Meiningen si abbassarono per poi tornare a livello regolare. A Gemenos (Provenza), una sorgente trasformò le sue acque in melma che poi si tinsero di rosso.Proseguendo nei suoi studi sui terremoti, Kant raccolse dati su particolari fenomeni che precedettero e accompagnarono le scosse. Lampi e fenomeni luminosi furono spesso osservati precedere le scosse, come pure una certa irrequietezza mostrata dagli animali.Otto giorni prima di un terremoto, la terra di Cadice si coprì di vermi fuoriusciti dalle proprie tane. A Taum, in Irlanda, apparve un fenomeno luminoso sul mare a forma di bandiera, dal quale si propagò una luce abbagliante, seguita poi da una forte scossa di terremoto. In questo periodo storico iniziano pure, da parte degli scienziati dell’epoca, le prime esperienze nel campo dell’elettricità e del magnetismo e ciò fa si che vengano prestate particolari attenzioni a certi fatti.
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Alcuni esempi:
Il 22 gennaio 1892, le zone da Roma a Velletri e da Campobasso a l’Aquila furono colpite da una forte scossa durante la notte. Diversi testimoni, nelle varie zone, riferirono di aver visto un intenso lampo nell’istante della scossa. Uno di questi, che si trovava in camera, afferma che il lampo era così intenso da permettergli di distinguere ogni particolare della stanza, nel minimo dettaglio. Il 18 dicembre del 1897, la zona di Città di Castello, Monte Nerone e dintorni furono colpite dal terremoto. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto un lampo alcuni istanti prima del sisma, mentre diverse ore prima furono viste delle strisce di fuoco attraversare il cielo sopra Monte Nerone in senso orizzontale. Il fenomeno delle strisce infuocate si ripresentò sul Monte Nerone, il 27 dicembre dello stesso anno, alcune ore prima del sisma.Nel terremoto che colpì l’Emilia il 4 marzo 1898, venne riferito di un lampo che precedette l’arrivo della scossa. Citando le parole del prof. Pio Benassi che si interessò ai fatti:"A S. Michele di Torre ed a Torrechiara parecchie persone, le quali si trovavano per istrada, affermano con giuramento d’avere osservato un lampo improvviso, simile a quelli che si scorgono nelle calde sere d’estate in fondo all’orizzonte: del che rimasero meravigliati, non parendo loro quella una giornata ed una stagione da lampi, perciò supposero si potesse trattare di qualche temporale dietro l’Appennino ed aspettavano il tuono: invece udirono il rombo e si sentirono traballare."
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La contrapposizione di masse rocciose nella litosfera porta ad un accumulo di stress tettonico nel sottosuolo. Questo stato può essere immaginato come un aumento di pressione negli strati interni della Terra che sono assorbiti e accumulati dalle rocce tramite una deformazione elastica della loro struttura. Quando l’aumento di compressione supera un determinato valore, specifico per quell’area, la deformazione delle rocce diviene irreversibile (deformazione plastica) e sotto questa spinta si genera un terremoto. L’energia precedentemente accumulata viene rilasciata finché non si ricrea una nuova situazione di equilibrio. Durante queste fasi compaiono fenomeni singolari e modifiche ambientali di diversa portata.Si va dal comportamento anomalo degli animali a variazioni del livello delle acque nei pozzi e nelle sorgenti; dalle emissioni di gas di varia natura alle maleodoranti esalazioni sulfuree, da nebbie e foschie comparse repentinamente, fino a strani suoni e ruggiti provenienti dal sottosuolo. Tutti questi segni, che col tempo risultarono (in parte) spiegati dalla scienza come effetti collaterali del preannunciarsi di un sisma, furono assieme alle luci sismiche osservati e inglobati in quelle massime popolari il cui rispetto avrebbe permesso non solo di predire l'avvicinarsi del terremoto, ma anche di salvarsi da questa catastrofe.I racconti sul comportamento anomalo degli animali prima di un terremoto non sono una leggenda popolare priva di fondamento. Dal passato, dove il contatto fra l'uomo e l'ambiente era maggiore e fra le attività principali vi era l'allevamento, ci giungono testimonianze di cavalli e vitelli che non vollero rientrare nelle loro stalle o di cani e gatti che fecero di tutto per abbandonare le abitazioni dei loro padroni, distrutte poi dall'arrivo del sisma [4, 19, 20].Altre testimonianze ci giungono dal Giappone dove prima di alcuni forti terremoti aumentò la pescosità di fiumi e laghi e dove, in pieno inverno, si videro vermi e serpenti fuoriuscire dalle tane per poi morire dal freddo; precedendo di poco l'arrivo di una scossa.
Questo non sta’ a significare che ogni qualvolta vedremo degli animali comportarsi in modo enigmatico stia per incombere un terremoto; solamente che i vari episodi trovano sostegno in studi scientifici relativamente recenti. Si è scoperto che gli animali, più degli uomini, sono sensibili alle variazioni del campo magnetico terrestre, alla presenza di campi o cariche elettriche; condizioni che possono verificarsi prima di un sisma [14, 17, 18].Dal momento che alcune teorie alla base delle EQL si fondano su presunti "effetti scarica" prodotti da campi elettrici intensi o da un accumulo di cariche (generate da condizioni presenti nel sottosuolo), l’accenno al comportamento animale non è fuori luogo.Per quanto riguarda le variazioni del livello delle acque sorgive, sono da tenersi in massima considerazione, in quanto lo scorrere dell’acqua nelle profondità della terra è uno di quei meccanismi più volte indicati come causa di separazione di carica (elettrica) e quindi rientrante nel campo delle EQL.
La presenza di gas, fumi e maleodoranti esalazioni provenienti da crepe e fenditure del terreno tende a confermare quelle ipotesi che riconducono parte delle EQL all'accensione di sacche di gas intrappolate nella crosta terrestre.
Se volete saperne di più: www.itacomm.net/EQL/eql01_i.htm
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