8 gen 2010

Il Rototom Sunsplash se ne va in Spagna

Olé. Si va in Spagna. Il Rototom Sunsplash, il più grande festival reggae d’Europa se ne va dall’Italia. La manifestazione da 16 anni porta nel nostro paese i più grandi artisti della musica giamaicana. E’ arrivata a contare 160 mila presenze che ogni estate hanno condiviso dieci giorni di pace e musica nel parco del Rivellino a Osoppo, in provincia di Udine. Ora ha deciso di espatriare.
Tutto il mondo farebbe a gara per ospitare un evento come questo, non fosse altro per l’enorme ricaduta economica. Ma il Rototom è troppo libero e indipendente. E allora va combattuto con ogni mezzo. Almeno da queste parti. Questo lo si sapeva da tempo. Ma nessuno poteva immaginare che si sarebbe addirittura arrivati a indagare Filippo Giunta, il presidente dell’associazione che organizza il Sunsplash, in base alla legge Fini-Giovanardi sulle droghe.
Lo ha fatto questo autunno il pm Giancarlo Buonocore della procura di Tolmezzo, su imboccata dei carabinieri di Udine, aggrappandosi ad un articolo della legge liberticida in materia di stupefacenti.
Filippo Giunta è accusato di avere violato la norma che colpisce «chi adibisce un luogo al consumo di droghe». E siccome la cultura Giamaica «agevola» l’uso di marijuana, secondo gli inquirenti rischia da 3 a 10 anni di carcere.
La mossa repressiva fa perdere all’Italia una delle poche manifestazioni musicali capaci di suscitare interesse fuori dai nostri confini. Ma soprattutto costituisce un precedente allarmante. In pratica, in base a questo cavillo giuridico-repressivo, ogni concerto (o discoteca, dj set, iniziativa indesiderata, indipendente, etc...) potrebbe essere chiuso per legge.

Il regime militare del partito dell’amore


intervista a BARBARA SPINELLI, su " il Fatto Qtd" , 8 gen.
B. sfrutta l’aggressione a Milano come fosse un 11 settembre
Così ha narcotizzato stampa e quel che chiamano opposizione
di Marco Travaglio

“Se la politica italiana fosse un film, questo inizio di 2010 lo intitolerei ‘Le conseguenze dell’amore’. Il regime c’è da tempo. Ma ora si sta consolidando e inasprendo alla maniera classica dei totalitarismi: introducendo nella politica la categoria del sentimento per cancellare qualunque normalità democratica, qualunque ordinaria dialettica fra maggioranza e opposizione, fra governo e poteri di controllo e di garanzia. Il Capo pretende di essere amato, anzi adorato e, dopo l’attentato di Piazza Duomo, gioca sui sentimenti dei cittadini per ricattarli: ‘Chi non è con me è contro di me. Chi non mi adora mi odia’”. Barbara Spinelli non si è mai sottratta alle regole ferree del dizionario: ha sempre chiamato “regime” il berlusconismo. Ma ora vede un’altra svolta, una cesura estrema, un salto in avanti verso il baratro.
Qual è precisamente questa svolta di regime nel regime?

Nella testa di Berlusconi l’attentato di Piazza Duomo ha creato un prima e un dopo. Dopo, cioè oggi, nulla può più essere come prima. Si sente in guerra, anche se combatte da solo. E con il dualismo amore-odio crea una situazione militare: l’immagine del suo volto sfregiato e insanguinato, riproposta continuamente in tv e sui giornali, è per lui l’equivalente dell’attentato alle due Torri per Bush. Stessa valenza, stessa ossessività, stesso scopo ricattatorio. Con la differenza che, dietro l’11 settembre, c’era davvero il terrorismo internazionale. Dietro l’attentato a Berlusconi c’è solo una mente malata e isolata.

Qual è la conseguenza politica?

L’attentato al premier ha ancor di più narcotizzato la stampa italiana, che ha rapidamente interiorizzato il ricatto dell’amore e dell’odio. E il Pd dietro. Viene bollata come espressione di odio da neutralizzare, espellere, silenziare qualunque voce di opposizione intransigente. Cioè di opposizione. Tutti quei discorsi sul dovere del Pd di isolare Di Pietro. A leggere certi quotidiani, ci si fa l’idea che il vero guaio dell’Italia degli ultimi 15 anni non sia stato l’ascesa del berlusconismo, ma quella dell’antiberlusconismo. Quanti editoriali intimano ogni giorno all’opposizione di non odiare, cioè in definitiva di non opporsi! Come se l’azione isolata di un imbecille potesse e dovesse condizionare l’opposizione. Un ricatto che si riverbera anche sugli articoli di cronaca.
A che cosa si riferisce?

Alla strana indifferenza con cui si raccontano alcune scelte mostruose, eversive della maggioranza che inasprisce
il suo regime senza più critiche né opposizione. Penso alle tre o quattro leggi ad personam fabbricate in queste ore nella residenza privata del premier. Penso all’orribile apposizione del segreto di Stato sugli spionaggi illegali scoperti dalla magistratura in un ufficio del Sismi e nell’apparato di sicurezza Telecom. A salvare con gli omissis di Stato gli spioni accusati di avere schedato oppositori, giornalisti e magistrati sono gli stessi che un anno fa creavano il mostro Genchi, dipingendolo come una minaccia per la democrazia, trasformando il suo presunto ‘archivio’ in una centrale eversiva. E Genchi operava legalmente per procure e tribunali, al contrario delle barbe finte della Telecom e del Sismi. Appunto, ma nella smemoratezza generale, facilitata dalla narcosi della stampa (per non parlare della tv), nessuno ricorda più nulla. Nessuno è chiamato a un minimo di coerenza, né di decenza. I sedicenti cultori della privacy che strillano a ogni legittima intercettazione giudiziaria tentano di controllare addirittura il cervello e i sentimenti del comune cittadino col ricatto dell’‘odio’. Fanno scandalo le intercettazioni legali, mentre lo spionaggio illegale viene coperto dal governo. Così il segreto di Stato diventa un lasciapassare preventivo a chiunque volesse tornare a spiare oppositori, giornalisti e magistrati. ‘Fatelo ancora, noi vi copriremo’, è il messaggio del regime. ‘Le operazioni illegali diventano legali se le facciamo noi’: un avvertimento per quel poco che resta di opposizione e informazione libera. E il Pd e i giornali ‘indipendenti’ non dicono una parola, soggiogati dalla sindrome di Stoccolma.
Che dovrebbe fare, in questo quadro, l’opposizione?
Vediamo intanto che cosa dobbiamo fare noi con l’opposizione: smettere di chiamarla opposizione. Diciamo ‘quelli
che non governano’. Gli daremo la patente di oppositori quando ci diranno chiaramente che cosa intendono fare per contrastare il regime e cominceranno seriamente a farlo. Se è vero che Luciano Violante segnala addirittura al governo le procure da far ispezionare, se Enrico Letta difende il diritto del premier a difendersi ‘dai’ processi, se altri del Pd presentano disegni di legge per regalare l’immunità-impunità a lui e ai suoi amici, chiamarli oppositori è un favore. Li aspetto al varco: voglio sapere chi sono e cosa fanno. Ellekappa li chiama “diversamente concordi”. Appunto. Non si sono nemmeno accorti dello spartiacque segnato dall’attentato nella testa di Berlusconi, fra il prima e il dopo. Non hanno neppure colto la portata ricattatoria dell’ultimatum del premier perché le nuove leggi ad personam vengano approvate entro febbraio, altrimenti ‘le conseguenze politiche non saranno indolori’. Nessuno ha nulla da dire contro questo linguaggio da mafioso ai vertici dello Stato?
Perché nessuno fa dieci domande su quella frase agghiacciante?
E’ il Partito dell’Amore che si esprime così?

Che dovrebbe fare l’opposizione per essere tale? Rendersi graniticamente inaccessibile a qualsiasi compromesso sulle leggi ad personam. Evitare di reagire di volta in volta sui piccoli dettagli, ma alzare lo sguardo al panorama d’insieme e dire chiaro e forte che siamo di fronte a una nuova svolta, a un inasprimento del regime. E respingere pubblicamente, una volta per tutte, questo discorso osceno sull’amore-odio. Tabucchi invita le opposizioni a coinvolgere l’Europa con una denuncia che chiami in causa le istituzioni comunitarie. Sull’Europa non mi farei soverchie illusioni: basta ricordare i baci e abbracci a Berlusconi negli ultimi vertici del Ppe. Io comincerei a dire che con questo tipo di governo non ci si siede a nessun tavolo, non si partecipa ad alcuna ’convenzione’, non si dialoga e non si collabora a cambiare nemmeno una virgola della Costituzione. Oddio, se vogliono ridurre i deputati da 630 a 500 o ritoccare i regolamenti, facciano pure: ma non è questo che interessa a Berlusconi. Come si fa a negoziare sulla seconda parte della Costituzione con
chi, vedi Brunetta, disprezza anche la prima, cioè i princìpi fondamentali della nostra democrazia? Anziché dialogare con Berlusconi, quelli del Pd farebbero meglio a guardare a Fini, provando a fare finalmente politica e lavorando sulle divisioni nella destra, invece di inseguire, prigionieri stregati e consenzienti, il pifferaio magico. Spesso in questi mesi Fini s’è mostrato molto più avanti del Pd, che l’ha lasciato solo e costretto ad arretrare.
Perché, con la maggioranza che ha, il Cavaliere cerca il dialogo col Pd?

Anzitutto per un’irrefrenabile pulsione totalitaria: lui vorrebbe parlare da solo a nome di tutto il popolo italiano, ecco perché l’opposizione dovrebbe dirgli chiaramente che più della metà degli italiani non ci sta. E poi c’è una necessità spicciola: senza i due terzi del Parlamento, le controriforme costituzionali dovrebbero passare dalle forche caudine del referendum confermativo: e l’impunità delle alte cariche o della casta, per non parlare del “lodo ad vitam” di cui parlano i giornali, non hanno alcuna speranza di passare.
Dunque è proprio sulla difesa della Costituzione e sul no a qualunque immunità che il Pd dovrebbe parlar chiaro. Invece è proprio lì che sta cedendo.
L’ha soddisfatta il discorso di Napolitano a Capodanno?
Mi ha impressionato più per quel che non ha detto, che per quel che ha detto. Mi aspettavo che, onorando i servitori dello Stato che rischiano la vita, non citasse solo i soldati in missione,
ma anche i magistrati che corrono gli stessi rischi anche a causa del clima, questo sì di odio, seminato dalla maggioranza. Invece s’è dimenticato dei magistrati persino quando ha elencato i poteri dello Stato, come se quello giudiziario non esistesse più. Perché, secondo lei, tutte queste dimenticanze? È una lunga storia... Chi è stato comunista a quei livelli non ha mai interiorizzato a sufficienza i valori della legalità, della giustizia, dei diritti umani. Quando poi i comunisti italiani, caduto il Muro, hanno cambiato nome, sono diventati socialisti, e all’italiana: cioè perlopiù craxiani. Mentre la cultura socialista europea ha sempre difeso la legalità e la giustizia, il socialismo italiano degli anni ’80 e ‘90 era quello che purtroppo conosciamo. E chi, da comunista, è diventato craxiano oggi non può avvertire fino in fondo la violenza di quanto sta facendo il regime. Ora si apprestano a celebrare il decennale di Craxi. Mi auguro che il presidente della Repubblica non si abbandoni a festeggiamenti eccessivi. E non ceda alla tentazione di associarsi a questa deriva generale di revisionismo e di obnubilazione della realtà storica sulla figura di Craxi. Anche perché la riabilitazione di Craxi non è fine a se stessa: serve a svuotare politicamente e mediaticamente i processi a Berlusconi e a tutti i pezzi di classe dirigente compromessi con il malaffare. Riabilitano un defunto per riabilitare i vivi. Cioè se stessi.

7 gen 2010

comparsata


....e sì che m'ero preparato!

smart Grid


Smart Grid o rete elettrica intelligente europea sarà costituita da migliaia di chilometri di cavi sottomarini ad alta efficienza; costerebbe fino a 30 miliardi di euro e risolverebbe una delle principali critiche ed ostacoli incontrati dalle energie rinnovabili: l’inaffidabilità.

Collegando molte delle centrali idroelettriche norvegesi si potrebbe realizzare una batteria gigante da 30GW in tutta Europa. Entro l’autunno del 2010 Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Irlanda e Regno Unito intendo iniziare la costruzione della grande rete ad alta tensione per terminarla entro il prossimo decennio. “Riconosciamo che il Mare del Nord ha enormi risorse, ce ne stiamo accorgendo sfruttando quelle nel Regno Unito molto intensamente già da questo momento”, afferma il ministro dell’energia Lord Hunt.
:: “Più di 100GW

proverranno dagli impianti a turbine eoliche off-shore ora in fase di sviluppo e raggiungeranno circa il 10% della domanda di energia elettrica della UE, impianti equivalenti a circa 100 grandi centrali a carbone. L’ondata di energia proveniente dai parchi eolici deve essere trasmessa giustamente ad una rete adeguata ed in grado di sostenerla e minimamente perderla”, afferma Justin Wilkes della European Wind Energy Association (EWEA). ::

Mentre turbine eoliche soffiano al largo della costa nord della Scozia, vasti campi di pannelli fotovoltaici raccolgono energia solare in Germania, sotto i quali pascolano greggi e greggi di pecore, turbine sottomarine assorbono energia dalle onde della costa belga e danese, e grandi generatori idroelettrici raccolgono energia dai fiordi della Norvegia. Partendo da questo eco-sistema di impianti e dopo l’inutile COP15 di Copenhagen, l’Europa ha deciso di iniziare ad intraprendere “almeno” una strada politica per creare e collegare formalmente i diversi impianti ad energia rinnovabile situati in tutto il Mare del Nord.

6 gen 2010

la Befana vien di notte....


è arrivata, 'sta brutta vecchiaccia....
ma che ha lasciato?.....poca roba, pare....
fatta eccezione per Leo....

apertura frenetica....
patate, carote, dadi da brodo....

4 gen 2010

top 10 tecnologie verdi


  1. Misure alternative di Prosperità - In Francia è stato avviato il Joie de Vivre Index, avviato con il patrocinio del Presidente Nicolas Sarkozy, destinato a fornire una migliore valutazione del benessere su base salutistica, ambientale ed economica rispetto al PIL (che considera indicatori come l’assistenza sanitaria e i rapporti di famiglia). Sarkozy ha esortato i leader del G20 ad adottare nuovi indici.
  2. Metalli Alternativi all’Oro - Con i prezzi dell’oro volatili negli ultimi anni, i produttori di gioielli asiatici si stanno rivolgendo sempre più all’utilizzo di metalli preziosi come il palladio e il titanio. Le importazioni della Cina di palladio, a buon mercato, resistente e leggero, sono in crescita costante.
  3. Buycotting - L’opposto del boicottaggio, una Buycott è il sostegno dei consumatori che fanno uno sforzo cosciente per acquistare prodotti da società le cui politiche ambientali e sociali puntano ad essere equosolidali.
  4. Shampoo Secco - Le donne stanno scoprendo lo shampoo a secco, il cui olio è facile da rimuovere anche senz’acqua in maniera piuttosto rapida. Viene promosso come una “soluzione di tempo per i numerosi impegni. Il prodotto si sta rapidamente diffondendo attraverso le nuove distribuzioni di Sephora, brand della stylist Rachel Zoe e reality star Heidi Montag.
  5. La Dieta Energetica - La recessione ha indotto aziende e consumatori a mettersi a dieta “energetica” (l’acquisto di elettrodomestici più efficienti, mantenendo luci spente più a lungo, ecc.). La pratica del risparmio di denaro dovuto al risparmio energetico riuscirà a diventare così una costante e un’abitudine.
  6. Riqualificazione Energetica - La trasformazione di case ed edifici per renderli energeticamente più efficienti aumenterà. In numerosi paesi i crediti d’imposta e gli stimoli degli incentivi contribuiranno stanno accelerando sensibilmente il . Cambiamenti nei regolamenti edilizi comunali, provinciali, regionali e nazionali sono anche un ulteriore contributo a motivare i padroni di casa, aziende e progettisti a rendere gli edifici e le case energeticamente più efficienti risparmiando nel medio e lungo periodo anche sensibili somme di denaro.
  7. Il Gusto del Sostenibile - La gente sarà sempre più consapevole dell’impatto che le proprie scelte alimentari crea per l’ambiente, ben oltre le questioni di acquistare prodotti locali. Alcuni alimenti (carne rossa in particolare) hanno un impatto ambientale molto più grande rispetto ad altri, alcune scelte alimentari sono migliori in termini di consumo di acqua e cibi così come scegliere prodotti senza olio di palma, biocarburante di prima generazione legato alla distruzione delle foreste pluviale. In Svezia, già si iniziano a formulare raccomandazioni alimentari che tengono conto delle emissioni di CO2, così come alcuni ristoranti e aziende di prodotti alimentari stanno già introducendo il valore delle loro emissioni nelle informazioni di ogni menù e prodotto.
  8. Green Gadget - Con l’esponenziale aumento di gadget e dispositivi elettronici di cui siamo e saremo sempre più circondati esiste una tendenza sempre più crescente di persone che ricorre all’acquisto di gadget che fanno uso di tecnologie sostenibili e puntano ad essere più cosiddetti “smart” e facilmente usabili da tutti.
  9. Ritorno delle Fontane d’Acqua - La fontana d’acqua sta vivendo una rinascita e parallelamente numerose persone cercano alternative al monouso delle bottiglie di plastica. In Italia è un fenomeno piuttosto noto grazie all’ottima qualità delle acque di cui vive il nostro paese. A Londra ad esempio le stazioni HydraChill, sono state installate nel mese di ottobre.
  10. Prodotti Alternativi per la Lavatrice - Usando perline di polimeri di nylon, che catturano le macchie dai tessuti, questa tecnologia richiede solo un bicchiere d’acqua. Ricordiamo che la famosa pallina è stata resa famosa in Italia da Beppe Grillo. Essa consente di risparmiare energia ma anche acqua perché i panni escono praticamente asciutti. Una grande azienda che ha sviluppato il prodotto è la britannica Xeros.

http://www.youtube.com/watch?v=yRiK9B7h6qk

villa san'angelo

dopo 9 mesi dal terremoto, questa è la situazione.
Sotto una di quelle case è morto il mio amico d'infanzia Checco O., insieme alla moglie e una figlia di 24 anni

http://www.youtube.com/watch?v=2AQYzLLTJqg

topolino

3 gen 2010

i giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Jorge Luis Borges

passera scopaiola....


Ordine: Passeriformi
Famiglia: Prunellidi
Genere: Prunella
Specie: Prunella modularis
La passera scopaiola (Prunella modularis) raggiunge la lunghezza di 15 cm, ed è caratterizzata da un becco lungo, scuro e sottile, da un piumaggio misto di bruno e grigio e superiormente striato di nero. Le parti inferiori sono di un color lavagna e la testa ed il collo sono grigi.
E' presente in gran parte dell'Europa, nell'Asia Minore, nel Caucaso e nell'Iran. In autunno le popolazioni settentrionali si spingono nel sud dell'Europa e giungono nell'Africa settentrionale e nell'Asia occidentale. Nella penisola italiana è stazionaria, di passo e invernale. Trascorre infatti l'estate in montagna e sverna nelle pianure. Manca in Sardegna. In Campania è presente nel Parco Nazionale del Vesuvio, dove in inverno è abbondante sulla costa, poi in primavera sale in quota sulle pendici del vulcano a nidificare.