22 lug 2009

La ricostruzione è possibile - l'esempio di Dresda


Il simbolo della rinascita di Dresda è certamente la Frauenkirche (la chiesa di Nostra Signora) inaugurata il 30 ottobre 2005 in presenza di Gerhard Schröder, di Angela Merkel e del presidente della Repubblica Horst Köhler davanti a quasi 100.000 persone.

Anche se è costato ben 130 milioni di euro, l'edificio ha suscitato un immenso entusiasmo, con circa 600.000 doni inviati da privati, aziende e istituzioni, per un totale di 100 milioni di euro. Prova che la gente si nutre anche di simboli...


Questo progetto di ricostruzione non riguarda soltanto un monumento emblematico, mira in realtà tutto il centro storico di Dresda, impresa che sembrerebbe inconcepibile altrove in Europa. Contrariamente a Berlino, alla fine della guerra era stato deciso di ricostruire Dresda come era prima, ma per mancanza di denaro e per ideologia, l'ex RDT non aveva potuto realizzare questo progetto. Per più di 45 anni, fino alla caduta del muro, il centro di Dresda restò allo stato di rudere.

La ricostruzione a partire da questo mucchio di calcinacci è stata possibile solo grazie ad una logistica informatica fra le più sofisticate: il 44% delle pietre originarie della Frauenkirche sono state rimesse al loro posto. La chiesa offre ora un aspetto contrastato di pietre di un bel color panna e zone scure o a scacchi. Non che le pietre nere antiche fossero state arse dalle bombe incendiarie o sporcate dall'inquinamento, ma il fatto è che il grès sassone, ad alto tenore in ferro, ha la caratteristica di annerirsi con il tempo. Da qui l'aspetto tenebroso e fantastico della maggior parte dei monumenti della città, dallo Zwinger alla Cattedrale.

Mentre la Frauenkirche diventa sempre più scura col tempo, il Kulturpalast (Palazzo della Cultura) dell'ex Germania dell'Est ha ritrovato tutto il suo splendore, di un bianco scintillante.


L'altro grande appuntamento mediatico di Dresda ha luogo con l'inaugurazione della Grünes Gewolbe (Volta Verde), la sala del tesoro del Castello Rinascimentale (1530).

Come il 75 % della città, il Castello fu distrutto durante i bombardamenti inglesi, nella notte dal 13 al 14 febbraio 1945.

La parte restaurata negli anni sessanta è già patinata e quasi nera, mentre proseguono i lavori di rinnovamento, in particolare nel cortile interno, coperto di decorazioni in sgraffito, nello stile rinascimentale italiano.

Se le facciate esterne del castello sono una ricostituzione all'antica, le sale interne che riceveranno le collezioni d'arte del tesoro reale sono invece di concezione decisamente contemporanea. Sole eccezioni, le sale del pianterreno, fra cui la famosa Grünes Gewolbe, che saranno rifatte come erano nel 1723 quando Augusto il Forte le fece sistemare per accogliere i più bei pezzi del suo tesoro.

Il 92% dei contratti sono stati firmati con aziende regionali per via della qualità dei restauratori, degli artigiani e degli scultori locali che sono riusciti persino a far rinascere antiche tecniche artigianali.


Se l'Alstadt (la città vecchia) è un allestimento teatrale popolato di turisti, il cuore pulsante della città è la Neustadt (la città nuova) sull'altra riva dell'Elba. Il nome inganna poiché questa «città nuova», in gran parte risparmiata dai bombardamenti del 1945, ha conservato i suoi quartieri risalenti alla fondazione dell'Impero tedesco dopo il 1870. Un habitat degradato durante il comunismo, che coesiste a volte con costruzioni e abitazioni popolari della stessa epoca, ma che è progressivamente restaurato e abitato da una popolazione trendy e giovane, fermento della vita notturna.

3 commenti:

  1. Meraviglioso! Dopo un passato di orrori dagli alleati ai comunisti - finalmente una delle città più belle del mondo, luce d'Europa, risorge alla vita.

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  2. l'orrore del bombardamento di una città indifesa indigna. Harris si deve rivoltare nella sua tomba, così come Churchill. Nessuna popolazione civile che sia stata in guerra, potrà mai cancellare l'orrore di un crimine perpetrato da un pazzo di nome Harris. L'Inghilterra dovrebbe risarcire sia in denaro che moralmente la città dell'Elba chiamata Dresda

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  3. l'orrore del bombardamento di una città indifesa indigna. Harris si deve rivoltare nella sua tomba, così come Churchill. Nessuna popolazione civile che sia stata in guerra, potrà mai cancellare l'orrore di un crimine perpetrato da un pazzo di nome Harris. L'Inghilterra dovrebbe risarcire sia in denaro che moralmente la città dell'Elba chiamata Dresda

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