Probabilmente la forma di aiuto che la Protezione Civile elargisce a nome dello Stato non è né il veleno che insinuano certi “comunisti” né la panacea efficacemente proclamata all’opinione pubblica, ma può essere immaginata alla stregua di una pesante medicina somministrata a un corpo ferito, con pesanti effetti collaterali a breve e lungo termine, una dubbia efficacia e esorbitanti costi che destano - a voler restare nella metafora - qualche sospetto riguardo il presunto disinteresse del “medico” (i poteri nazionali) ma anche, per alcuni versi, del “personale infermieristico” (i poteri locali).
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