7 lug 2011

NO TAV. NO poligoni, NO radar - Cagliari, 9 luglio


 

Cagliari, SABATO 9 luglio a PARTIRE DALLE ORE 17,30, manifestazione con inizio da Piazza Garibaldi. No Tav, No radar, No poligoni.

Tre sostantivi preceduti da una negazione. Sì, non vogliamo che venga realizzata quell’opera faraonica, inutile e dispendiosa che va sotto il nome di Tav, frutto di un gigantesco imbroglio. Un’ opera pensata e progettata venti anni fa e ormai vecchia,  visto che le merci che viaggiano su quella tratta non aumentano ma diminuiscono; devastante per un territorio particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico e che si vuole portare avanti comunque ed  a qualsiasi costo  contro gli interessi e il volere  delle popolazioni che abitano quelle valli. Un atto di imperio perpetrato da parte del governo centrale e di buona parte delle opposizioni! Un atto di arroganza sorda e cieca concretizzatasi nella militarizzazione di quella Valle e nell’ uso della violenza!
Ci chiediamo quanto possa durare questa militarizzazione! Non possiamo non denunciare la cialtronaggine di chi, a parole, si dichiara federalista, difensore delle “piccole patrie”, “ognuno padrone in casa propria”, salvo poi comportarsi come il peggiore assertore di un governo centralista, sordo alle istanze dei territori.

E dicendo No Tav non possiamo non dire No Radar.
No, perché non si riesce a comprendere l’utilità di questi aggeggi. Noi crediamo che facciano un torto all’intelligenza del popolo sardo coloro che ci ammanniscono  la storiella “dell’avvistamento dei clandestini” per giustificare l’installazione di questi ordigni,  Noi vogliamo che  la Sardegna sia una terra di pace  e non vogliamo che venga ulteriormente militarizzata mediante l’installazione di nuovi strumenti di guerra; tali noi consideriamo questi radar. Non dimentichiamo, non vogliamo dimenticare, anzi abbiamo il dovere di ricordare che, mentre si attrezza per impiantare questi aggeggi, lo stato italiano, in combutta con altri, conduce una guerra di aggressione contro una nazione che  fino ad ieri veniva considerata “amica” ( la Libia ) mentre continua a condurne un’altra in Afghanistan.
Stiamo ‘’scoprendo’’ ( in realtà si sa già da molto tempo! ) giorno dopo giorno i disastri provocati da un poligono militare, quello di Quirra, a persone, animali, acqua, aria e suolo, e siamo convinti che si verrà informati solo su una piccolissima parte di quanto si nasconde, già da diverso tempo, alla popolazione locale su quel territorio e su tutti i territori sardi oggi occupati da basi o servitù militari. Per questo diciamo NO  A QUESTO E AGLI ALTRI POLIGONI MILITARI, utilizzati per sperimentare armi e logistiche di guerra in Sardegna e nel resto del mondo.

da http://www.democraziakmzero.org/2011/07/06/cagliari-no-tav-no-poligoni/

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