15 mar 2010

tetti verdi


tetti_verdi_copertura_verde_giardino_pensile_architettura_sostenibile_giardini_verticali


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Recentemente i “tetti verdi” sono stati investiti da un’ondata di popolarità; allo stesso modo il design legato all’edilizia sostenibile diventa più tradizionale. Terra e piante sul tetto di un edificio possono aiutare a gestire il deflusso dell’acqua, migliorare la qualità dell’aria e ridurre il consumo energetico, moderando le temperature interne. Possono anche prolungare la vita del tetto di un edificio proteggedolo dal logorio del vento, dell’acqua e dai raggi UV.
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Ma un “tetto verde” veramente efficace richiede un progetto dedicato al fine di garantire un corretto drenaggio dell’acqua, vegetazione sana, senza compromettere la struttura sottostante, proprio come un terreno di coltura che è più stabile e leggero rispetto al normale suolo. I “tetti verdi” possono essere sistemi modulari (in genere una serie di vassoi che contengono tutta la vegetazione e le strutture di drenaggio necessarie) oppure si può trattatare di un design permanente con piante coltivate direttamente sul tetto. Il design può essere “esteso” (sottili e leggeri strati di piante che si focalizzano più su una funzione estetica) o “intensivo” (si tratta di più piante, dei veri giardini pensili che di solito coinvolgono strati spessi e profondi di colture). Ecco uno sguardo su alcune caratteristiche e vantaggi di tre tipi popolari sistemi attualmente sul mercato.
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Il verde estensivo Daku permette di realizzare in quasi tutte le aree climatiche tetti verdi con spessori contenuti di terriccio, su cui si sviluppa una vegetazione autosufficiente e soggetta a scarsa manutenzione. Adatto a grandi coperture non calpestabili, con spessore di 16 cm si può ottenere una vegetazione a sedum che non necessita di apporti irrigui costanti. Con questa tipologia la vegetazione assume una funzione tecnica e garantisce enormi vantaggi economici ed ambientali. Peso compless. saturo d’acqua c.a. 115kg/mq. I sistemi proposti per il trattenimento del terriccio Daku Roof Soil possono variare in funzione della morfologia della copertura e delle caratteristiche di ancoraggio; in ogni caso occorre una accurata progettazione delle falde inclinate oltre che per il trattenimento del terriccio per il drenaggio delle acque in eccesso.
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Semplice da installare, leggero e totalmente affidabile il sistema Derbisedum include innovativi contenitori di plastica riempiti con speciale substrato già ricoperto da vegetazione, abbinato alla perfetta tenuta idraulica garantita dalla membrana impermeabile Derbisedum Spar. Utilizzabile sulla maggior parte dei tetti, la robusta copertura richiede manutenzioni minime.
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Oltre ai noti usi come giardini pubblici o privati, la realizzazione di un tetto verde specificatamente attrezzato può offrire nuove e più creative opportunità di utilizzo, dove il comun denominatore è il rapporto tra il verde e il cielo (ovvero l’altezza). Ne ricordiamo alcune, per le quali Tillia srl è in grado di offrire il proprio supporto progettuale e realizzativo “chiavi in mano”, come ad esempio il Fitness Sky Center: su un tetto con una superficie abbastanza estesa si possono realizzare spazi dove svolgere attività di palestra all’aperto con veri propri “percorsi natura”, vasche idromassaggio, sala pesi e tutto quanto è necessario per svolgere un’attività fisica in un contesto gradevole e naturale. Una zona per la cura del corpo all’aria aperta in pieno centro, ideale per palestre o centri benessere ma anche per centri commerciali e strutture pubbliche.
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Optigrün trae esempio dalla natura. Le stratificazioni Optigrün sono state copiate dalla natura. Una scelta di materiali in sintonia con l’ambiente e una loro produzione e riciclaggio nel rispetto dell’ecologia sono per noi premesse irrinunciabili. Oggi abbiamo ottenuto standard qualitativi e di esecuzione eccellenti a vantaggio di uomo e ambiente. Da questa nostra posizione di forza cresce in noi la volontà di applicare il pensiero ecologico come meta preferenziale dell’inverdimento dei tetti.
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Uno strato impermeabile di base viene installato prima di tutto, allo scopo di proteggere il tetto, successivamente viene aggiunto uno strato di filamenti di nylon, per consentire il drenaggio dell’acqua. Poi viene inserito uno strato di tessuto in pile per trattenere l’acqua destinata alle piante e infine viene aggiunto uno strato di Xero Terr a spessore medio per far crescere piante del genere “sedum” e stuoie di muschio che vengono apposte sulla parte superiore. L’espressione “design a spessore minimo” significa che solo alcune piante resistenti possono crescerci e ogni sistema continuo come questo può rendere difficile l’accesso al tetto, in seguito se sono necessarie delle riparazioni. Ma un sistema funzionale, come Xero Flor, offre tutti i vantaggi di un tetto verde, senza aggiungere del peso inutile alla struttura del tetto anche quando è completamente saturo.
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Un disegno modulare come il sistema di Weston “GreenGrid” offre maggiore flessibilità e convenienza per un tetto verde. Sono disponibili dei vassoi pre-piantati in spessori che vanno da gli 8 ai 20cm, secondo la scelta del fogliame e delle limitazioni di peso. Fino a che la struttura dell’edificio è in grado di sostenere il peso aggiunto, i moduli possono essere posizionati direttamente sulla membrana esistente del tetto. I cassetti sono costruiti con della plastica riciclata resistente ai raggi UV e possono essere facilmente spostati o riordinati per le riparazioni del tetto o modifiche di progettazione. Tuttavia i moduli non possono essere considerati esteticamente attraenti come gli impianti permanenti; i vassoi individuali di alcuni sistemi potrebbero non essere in grado di gestire, nel modo più efficace, il drenaggio come i sistemi continui.
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Con la crescita del settore delle coperture e tetti verdi e soprattutto dei progettisti e costruttori che ne fanno uso nei propri edifici, abbiamo voluto rispondere alle domande più frequenti che possono nascere sulla questione. Jim Lindell, National Manager per Green Grid Roofs, risponde a queste domande:
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Nella maggior parte dei casi un tetto verde è progettato per richiedere bassissima o scarsa manutenzione. Durante i primi 2-3 mesi può essere necessario irrigarlo, dopo di che la copertura verde ha solo bisogno di qualche controllo perché la vegetazione cresca rigogliosa.
Se correttamente installato da un’azienda seria certamente il tetto non dovrebbe perdere!
Vengono inoltre adottati metodi costruttivi di una copertura verde diversi a seconda se l’edificio è in costruzione o già realizzato. Con moduli impermeabilizzanti installati direttamente sulla superficie del tetto già esistente, spiega Lindell, una copertura verde effettivamente aiuta a proteggere e isolare il tetto ulteriormente dalla bassa o alta temperatura esterna.
Anche se alcuni sistemi di copertura verde sono più leggeri di altri, i proprietari degli immobili devono sempre far esaminare da un tecnico l’effettiva fattibilità della realizzazione salvaguardando l’integrità dell’edificio e determinando se è in grado di sopportare il peso aggiunto di un tetto verde. E’ troppo presto per dirlo, ma già i primi segnali indicano che un tetto verde per quanto riguarda l’isolamento termico per l’edificio, per non parlare della sostenibilità del concetto e della riduzione dei costi nell’installazione sta dimostrando un primo aumento di valore dell’edificio.
Bisogna prima di tutto considerare che un tetto verde può davvero contribuire a ridurre i costi energetici, riducendo sia il fabbisogno di energia per riscaldare l’edificio, sia per raffreddarlo. Senza considerare che si allunga la vita del tetto esistente salvaguardando la struttura portante e il proprio portafoglio. Jim Lindell inoltre aggiunge che un tetto verde contribuendo al risparmio energetico può rientrare nella casistica sensibile alle agevolazioni nazionali e regionali vigenti in materia di risparmio ed efficienza energetica.

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