Una
barriera elettrificata lunga 402 km. Uno degli animali più maestosi e
pericolosi del continente africano. Un progetto ideato venti anni fa e
realizzato in buona parte con plastica riciclata proveniente da dozzine
di aziende agricole del lago Naivasha.
La
barriera, la più lunga mai costruita in Africa, è nata per difendere il
rinoceronte nero dal pericolo di estinzione ed è stata ampliata e
riconvertita al fine di proteggere foreste e sorgenti d'acqua. La
scarsità di fonti idriche hanno infatti spinto le autorità ad
utilizzare il progetto al fine di salvaguardare le stesse. La barriera
cinge ad anello le montagne denominate Aberdare, ubicate nel Kenya
centro occidentale, e protegge il territorio dal passaggio umano e
dalle aziende agricole che operano nella zona, responsabili dello
sfruttamento idrico indiscriminato. Nella zona si trovano le sorgenti
di quattro dei sette fiumi più grandi del Kenya, che forniscono acqua
ed elettricità alle maggiori città, inclusa la capitale Nairobi.
Secondo le organizzazioni a difesa del rinoceronte nero, la barriera
non ha aiutato la salvaguardia dell'animale, soprattutto a causa del
lungo tempo di costruzione, più di venti anni. Attualmente rimangono in
natura circa 3.600 esemplari.
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