L’
Aquila è una città che tutto assorbe, che tutto accoglie e che ti
ammalia nella sua bellezza e nel suo essere insieme natura selvatica
(bada bene, non selvaggia) e arte e storia e preistoria. Io mi sento, e
quindi sono, anche Aquilana.
L’
Aquila è il luogo che abbiamo voluto dare a nostra figlia per tutto
quello che c’è di etico, semplice, solido e duraturo nella vita di un
essere umano. E, manco a dirsi, il mammouth del castello, che mammouth
non è bensì elefante, la Costa Masciarelli in cui ci siamo quasi
scapicollati, le Tre Marie in cui abbiamo mangiato e bevuto a
crepapelle. E la nostra trattoria preferita, Scannapapere, dove la
nostra figlioletta si è rimpinzata di castrato, che ancora “si ricorda”.
Vagheggiavo
per mio nipote Leonardo, 5 anni ad aprile, una gita a l’Aquila, da
sempre. Gli avrei fatto scoprire mille cose. Non solo L’Aquila.
Celano, Bominaco, Alba Fucens, Sulmona, Scanno, Pescocostanzo. La
terra d’Abruzzo forte e gentile.
Poi
il 6 Aprile, dolore insostenibile, perdita di un pezzo di noi; rivoglio
il mio castello, rivoglio le mie cupole, le mie piazze.
Devo portare Leonardo a L’Aquila, devo.
Poi
il 7 Aprile: penso, certamente il mondo che si definisce civilizzato
capirà cosa stiamo perdendo. Caspita!, ha finanziato Evora, in
Portogallo, speruto paese del mondo. Per L’Aquila non ci sarà
certamente problema. Poi apprendo, dopo dieci mesi, da un sindaco
stremato e, posso dire?, visibilmente inadeguato e supplice, che
L’Aquila non so in che astrusa sottocategoria sta, per cui l’Europa, la
solita “EUROPA”, non solo non può stanziare più di 400 milioni di euro
( una cifra insignificante in confronto a Evora, che forse conosco solo
io), ma che anche ha posto “lacci e lacciuoli” per la rimozione delle
macerie. Sono “smorzo” (trd: calcinacci)? Sono inerti? Sono rifiuti
urbani? Sono il “cavolo” che ti si frega!
IO
domenica vado co’ la cofana e ‘ ste macerie me le carico in un secchio
e le porto a via dell’anima, adiacenze dell’Hotel Raphael dove
alloggiava Craxi. Via dell’anima de li m…..cci vostri!
Ed è solo l’inizio.
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